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Tante persone hanno visitato il Museo archeologico allestito nelle Scuderie di Palazzo Pianetti all’indomani dell’inaugurazione e nei due giorni successivi al taglio del nastro.
Un museo ricchissimo di reperti risalenti all’epoca romana , dal paleolitico ai nostri tempi “nello stesso palazzo storico sono presenti la Pinacoteca Civica, la galleria d’ arte moderna ed il museo archeologico un bel traguardo raggiunto ed un importante sforzo per il Comune di Jesi che attraverso quest’ultima opera sarà ricordato negli anni” dice con entusiasmo il Sindaco di Jesi Massimo Bacci.
“Questo non è il museo di Jesi ma il museo di tutto il territorio, una meravigliosa opera che avremmo il piacere ospitasse scuole di ogni ordine e grado della regione” dichiara Pieroni, Assessore alla cultura della Regione Marche “perche il patrimonio delle Marche sia più forte, visibile e ricco; è una giornata importantissima e per me è un momento di grandissima soddisfazione sicuramente lo è per Jesi ma anche e soprattutto per tutta la comunità marchigiana è un messaggio importante quello che si lancia oggi e cioè che la cultura non si ferma e non arretra davanti ai problemi di qualunque tipo perchè l’obiettivo primario rimane quello di valorizzare le nostre terre.
Si tratta di reperti rinvenuti sia in territorio jesino, così come in altri centri della Vallesina che per anni erano rimasti esposti nel Complesso San Floriano; tra questi le statue di età romana rinvenute proprio nei sotterranei del palazzo di piazza Federico II. Di quel museo facevano parte altri importanti reperti, come il lapis aesinensis, una sorta di cartina stradale di alcune regioni orientali del centro Italia redatta un paio di secolo prima di Cristo. Tra le stature figurano alcuni busti tra i quali quelli di Augusto e Tiberio.
Non mancano reperti risalenti all’ età del bronzo ed anche più remoti, alcuni dei quali risalenti a 700 mila anni avanti Cristo. Ci sono poi strumenti in pietra come punte di frecce o di lance, asce ed altro ancora.
Tutti questi oggetti, ai quali si potrebbero aggiungere anche altri reperti ancora nascosti sotto il complesso San Floriano, dove esiste una cisterna di epoca romana, hanno attratto centinaia di visitatori nei giorni di apertura gratuita del museo (in seguito lo si potrà visitare pagando un biglietto d’ingresso di 3 euro; nel caso il visitatore volesse ammirare anche i tesori nascosti sia nella pinacoteca con la mitica galleria rococò e quelli di arte moderna custoditi nello stesso stabile dovrebbe pagare un biglietto unico di 8 euro).
A chi non avesse potuto approfittare della due giorni di apertura gratuita il Comune offre ulteriori due occasioni: il 26 dicembre ed il 6 gennaio 2018 porte aperte a tutti. Il museo è visitabile dal martedì alla domenica e festivi 10 – 13 / 16 – 19
Ingresso: € 3,00.