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Pisa, Gli Amici dei Musei e il prefetto Tagliente presentano l’ultimo libro sul Palazzo Medici, Tagliente: Con questo terzo libro si conclude il percorso di divulgazione e conoscenza di palazzo Medici

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(AGENPARL) – Pisa, 13 ott 2017 – In un momento di crisi generale del Paese, in cui le stesse Istituzioni vengono messe in discussione da quanti non ne colgono, in modo pieno, il loro ruolo di argini della democrazia e in cui soprattutto la burocrazia viene additata come principale responsabile di gran parte delle difficoltà vissute dai cittadini e dalle imprese, suscita soddisfazione sapere che due anni trascorsi a Pisa dal prefetto Francesco Tagliente hanno lasciato il segno nei rapporti con la città, le istituzioni e, non ultima, la stampa.
Il suo impegno nell’approccio ai problemi, e alle persone è stato per molti aspetti innovativo. Un metodo e un modello che non sono passati senza lasciare traccia come testimonia il bel volume «Buone pratiche a palazzo Medici – Il nuovo passo della Prefettura» (edito dalle Industrie Grafiche Pacini), curato da Candida Virgone insieme a 15 giornalisti delle 5 testate pisane (Ansa, La Nazione, Il Tirreno, Telegranducato e 50 Canale).  Oltre sessanta testimonianze sono state raccolte in una pubblicazione in cui emergono le politiche gestionali di Tagliente rappresentante del Governo a Pisa.
Il prefetto Tagliente viene raffigurato figura istituzionale pronta e disponibile, in ogni momento, a risolvere o provare a risolvere i problemi della gente comune, che è vicino ai sindaci e agli enti locali territoriali e alle autonomie funzionali, alle categorie economiche, sociali e religiose, che fa sinergia istituzionale, mediando le conflittualità, coordinando gli ambiti statuali e raccordandoli con gli altri ambiti pubblici e privati, come un paziente sarto istituzionale che tesse la rete delle reti, facendo coesione del tessuto ordinamentale, giuridico e sociale nella provincia.
Il ruolo svolto da Tagliente risulta così ricco di suggestioni positive e di riflessioni puntuali. E’ una figura che viene colta nella sua dimensione di suscitatore di energie e di facilitatore di confronti, di esercizio di competenze e di soluzioni dei problemi all’insegna dello stare insieme. Un prefetto che vive della cultura istituzionale, che si allea con la cultura nelle sedi tipiche di essa, che la sostiene convinto che la cultura è libertà e difesa dell’uguaglianza.
Ed è con questo spirito che avvia un ambizioso Progetto con l’allora presidente dell’Associazione “Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani” e della “Federazione Italiana Amici dei Musei”, per valorizzare il Palazzo Medici di Pisa sede della Prefettura e le opere custodite nel Palazzo, attraverso tre pubblicazioni tematiche, rendendo pubblici studi parziali e non esaustivi, per darne conoscenza e stimolare successivi approfondimenti e interessi.
“…di antichissima fondazione. Il Palazzo del Governo di Pisa” è il titolo dell’ultimo volume sul Palazzo Medici della Città della Torre, sede della Prefettura, che sarà presentato oggi pomeriggio al pubblico nella prestigiosa cornice del Salone degli Arazzi di Palazzo Reale di Lungarno Pacinotti. Questo terzo libro, della Collana “I libri de Gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani”, edito da Pacini, conclude il percorso di divulgazione e conoscenza di palazzo Medici. Per saperne di più abbiamo voluto rivolgere 5 domande direttamente al prefetto Tagliente. Ecco le sue risposte.
1. Dott. Tagliente è stato detto che con la pubblicazione di questo volume, “…di antichissima fondazione. Il Palazzo del Governo di Pisa, si conclude il progetto per la conoscenza del Palazzo sede della Prefettura. Ci parla di questo Progetto editoriale?
Con la pubblicazione di questo volume “…di antichissima fondazione. Il Palazzo del Governo di Pisa”, si conclude uno dei progetti, condivisi con Mauro del Corso, allora presidente dell’Associazione “Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani” e della “Federazione Italiana Amici dei Musei”, per la conoscenza del Palazzo del Governo di Pisa.
Questo progetto, era stato avviato con la pubblicazione di un primo volume della collana “Libri de gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani” ricco di immagini dal titolo “Il palazzo della prefettura a Pisa. Artisti, artefici, protagonisti per la rinascita”.
A questa prima pubblicazione, segui il censimento e la conseguente valutazione critica dei dipinti di più spiccato interesse artistico in dotazione della Prefettura da parte di Mariagiulia Burresi, di Ilario Luperini e di Alberto Ambrosini. Ne scaturì una interessante seconda pubblicazione dal titolo “La raccolta segreta. Arte nel Palazzo del Governo di Pisa”.
2. In concreto cosa vi proponevate con questo Progetto?
Con Mauro del Corso avevamo condiviso la necessità di valorizzare il Palazzo Medici di Pisa sede della Prefettura e le opere custodite nel Palazzo, rendendo pubblici studi parziali e non esaustivi, per darne conoscenza e stimolare successivi approfondimenti e interessi.
Il Palazzo Medici, ora sede della Prefettura di Pisa, è edificio monumentale sconosciuto ai più nonostante sia ricco di storia, carico di contenuti, tassello prezioso delle magiche quinte scenografiche dei lungarno. Visitando il Palazzo Medici è possibile immergersi nelle atmosfere con cui la storia e l’arte hanno segnato l’antica residenza di Cosimo I ed Eleonora di Toledo.
Con la pubblicazione “Il palazzo della prefettura a Pisa. Artisti, artefici, protagonisti per la rinascita” grazie alle pregevoli testimonianze e contributi di Giuseppe Meucci, Mauro Del Corso, Daniela Stiaffini, Claudio Pugelli, Marco Barabotti e Oreste Ruggiero ci proponevamo di promuovere il cammino della città nel recupero e nell’utilizzo dei più importanti palazzi del lungofiume.
Nella pubblicazione “La raccolta segreta. Arte nel Palazzo del Governo di Pisa” si trovano opere quasi tutte inedite. Ci sono i dipinti depositati nel 1955 dalle Gallerie Fiorentine, incrementati negli anni dalla Soprintendenza di Pisa con fondi del Museo di San Matteo e dell’ex Casa Reale. Vi sono pubblicati anche i dipinti depositati dall’Opera della Primaziale Pisana.
Ora finalmente, a distanza di tre anni, grazie alla forte personalità e determinazione di Piera Orvietani, subentrata alla Presidenza degli Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani e all’impegno di Mariagiulia Burresi che ha curato anche questo volume, “…di antichissima fondazione. Il Palazzo del Governo di Pisa”, vedo con particolare soddisfazione portare a compimento quel progetto.
3. Ma in concreto di cosa tratta questo terzo volume?
Questo terzo volume, “…di antichissima fondazione. Il Palazzo del Governo di Pisa” è un’opera importante, arricchita dai contributi di vari studiosi: La stessa Mariagiulia Burresi, che insieme ad Antonino Caleca ha trattato la Una raccolta dispersa. La Collezione Schiff di Pisa; Daniela Stiaffini che ha curato la trattazione del capitolo L’età medicea: la residenza e i giardini; Stefano Bruni che ha curato il capitolo sul sito in età classica (Appunti per la più antica storia dell’area intorno al complesso di San Matteo in Soarta); Gabriella Garzella, che ha trattato il tema Prima del palazzo “In cappella sacncti Mathei: società e insediamento nello spazio urbano medievale; Mauro Ciampa che ha analizzato e illustrato il formarsi de Il complesso architettonico del palazzo del Governo;  Cristine Pennison che in appendice ha riportato le preziose indicazioni sull’Utilizzo delle fonti catastali per la storia dei beni immobili della città di Pisa e Alessandro Panajia, studioso della storia della nobiltà italiana che, trattando de I proprietari del palazzo dal XVII al XX secolo, descrive il palazzo e le sue famiglie, a partire dall’età medicea per giungere all’attuale destinazione quale Palazzo del Governo attraverso i passaggi di proprietà che interessarono l’edificio dal 1639, anno della cessione da parte della famiglia Medici, sino al 1929, quando fu acquistato dalla Provincia di Pisa per destinarlo a sede della Prefettura.
4. Dott Tagliente lei poco fa ha detto che ora finalmente, a distanza di tre anni, vedo con particolare soddisfazione portare a compimento quel Progetto. Ci spiega meglio a cosa si riferiva?
Mi riferivo al fatto che grazie alla cultura e alla sensibilità degli Amici dei Musei e Monumenti Pisani e alla generosità di altre persone particolarmente attente al decoro pisano, nel 2013 è stato possibile portare avanti un ambizioso progetto, affinché il Palazzo Medici, oltre ad essere la sede della Prefettura, potesse tornare ad essere il Grande Palazzo, parte integrante della storia e della cultura della Città. È stato avviato il restauro conservativo del Palazzo Medici finanziato dalla Fondazione Pisa ed è stato realizzato l’Auditorium dove l’architetto, artista e scrittore Oreste Ruggiero ha disegnato e fatto eseguire una imponente opera d’arte, uno skyline, con una figura stilizzata di Kinzica, e con le rappresentazioni dei monumenti pisani celebri nel mondo, il tutto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e dalla Vetreria Vitarelli.
5. Ha menzionato i componenti della squadra pisana che hanno contribuito al recupero e alla riscoperta del Palazzo Mediceo. Vuole ringraziarli?
Lo stavo facendo perché non dimenticherò mai la disponibilità della comunità pisana e la capacità di fare squadra dimostrata degli “Amici dei Musei”. L’esperienza pisana mi ha confermato che grazie alla grande disponibilità, al lavoro sinergico e alla forza di volontà nulla è impossibile.
Ringrazio in particolare tutte le persone che hanno reso possibile gli interventi di recupero Palazzo Medici Prefettura Pisa: Oreste Ruggiero, architetto, artista e scrittore; Claudio Pugelli, presidente della Fondazione Pisa; Antonio Gucciardini Salini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato; Alessandro Bandini, presidente della Cassa di Risparmio San Miniato; Vito Vitarelli, titolare dell’omonima Azienda; Roberto Posarelli, presidente dell’Esanastri; Gina Giani, Amministratore Delegato della Società SAT; Giuseppe Sardu, presidente di Acque SpA ; Matteo Guarino, medico prestato alle arti ed esperto botanico;  Giuseppe Meduri, responsabile Affari istituzionali centrali di Enel spa; Massimo Goti Arredamenti; Fulvio Bernardini della Rober Glass; Roberto Domiziani di Deruta  e Gianni Overi, Formitalia Luxury Group

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